Prisma 3 non si farà. Bessegato: “Siamo stati visti, ma non abbastanza per un rinnovo” (ma anche Skam Italia era dato per spacciato…)
Tramite i social il creatore e regista di Prisma rivela che è una “questione di visualizzazioni”, nonostante Prisma abbia saputo generare discussioni tra i suoi telespettatori, giovani e meno giovani. Ma lancia anche una frecciatina e chiude con la speranza di un salvataggio
Fonte: Francesco Ormando
Prisma 3 non si farà. La notizia, relativa alla cancellazione del teen drama di Prime Video diventato una delle serie rivelazione italiane degli ultimi anni, giunge direttamente dal suo creatore e regista, Ludovico Bessegato, che ha scelto di affidare ad Instagram un lungo video in cui spiega quelle che, secondo lui, potrebbero essere le ragioni di questa (assurda, fatecelo dire) decisione.
“Un problema di numeri”
Bessegato chiarisce subito di non avere i numeri ufficiali delle visualizzazioni sulla piattaforma che ospite le due stagioni della serie. “Però”, aggiunge, “sono abbastanza certo che la seconda stagione sia andata abbastanza bene. Sono abbastanza sicuro per una serie di dati che posso osservare, ma che non sono quelli ufficiali. Però due trucchetti li conosciamo anche noi…[Sappiamo] che abbiamo fatto quantomeno i numeri della prima stagione è che li abbia migliorati. La serie è andata bene anche sui social: siamo stati due giorni in trending topic su Twitter, c’è stata la sensazione di un bello scambio, sono aumentate le persone che ne parlavano, sono aumentati i follower degli attori. Probabilmente sì, è andata bene”, ammette il regista, “ma non è andata abbastanza bene da giustificare il costo di un rinnovo”.
Le scelte delle piattaforme oggi
A questo punto, Bessegato fa una riflessione legata al consumo di prodotti originali sulle piattaforme e, sopratutto, sulla loro produzione:
“È una cosa che avviene sempre più spesso nel mondo della serialità. Le serie costano tanto: la sensazione è che siano cambiate proprio le policy delle piattaforme negli ultimi due anni. Se prima si tendeva a cercare prodotti sperimentali, che si differenziassero da quello che c’era in giro, negli ultimi anni invece la politica del piattaforme è stata quella di allargare il pubblico, di cercare sempre di meno prodotti di nicchia e sperimentali e cercare, viceversa, dei prodotti che legittimamente cercano di piacere a più persone possibili, magari andando un po’ meno verso soluzioni alternative”.
Se fino a pochi anni fa, insomma, le piattaforme erano terra di sperimentazione, oggi le cose starebbero cambiando. “È assolutamente legittimo”, precisa l’autore, “stiamo parlando di piattaforme private, che si mantengono grazie al pagamento di abbonamenti, quindi devono far tornare i loro conti. Da un punto di vista pratico capisco perfettamente. Ma da creatore e spettatori mi dispiace, perché penso che Prisma (che sono certo sia stato visto da più di centinaia di migliaia di persone) è una serie che che parla di argomenti che di solito non trovano spazio in altri prodotti”.
Bessegato, giustamente, sottolinea i meriti del lavoro suo e del suo gruppo di lavoro:
“Abbiamo avuto l’approvazione della critica, che è sempre stata generosissima con noi; abbiamo creato entusiasmo in una parte della popolazione chee di solito è poco rappresentata. Purtroppo questo a loro (Prime Video, ndr) non è bastato. Non non condivido la scelta, ma l’accetto, non ho alternative. Penso, da regista e da creatore, che la sfida per me in futuro sarà di cercare di trovare ancora di più l’equilibrio tra il pubblico e quello che a me interessa raccontare”.
La frecciatina alle “solite storie”
“É sempre più difficile”, ammette ancora Bessegato, che lancia anche una frecciatina a quei contenuti che troviamo sulle piattaforme ma che di originale hanno ormai poco:
“La sfida sta a voi: se noi passiamo due anni a intervistare i ragazzi cercando di fare una serie la più autentica possibile su quel mondo e poi la maggior parte delle persone preferisce serie in cui ancora abbiamo la ragazzina timida che finisce nel college si innamora dello strxxxo proponendo un meccanismo vecchio e per niente autentico…”
“Forse abbiamo fatto degli errori”, dice con amarezza, “oppure siamo stati un po’ presuntuosi nel pensare oltre ciò che al pubblico di riferimento piace. Abbiamo pensato che potessimo proporvi qualcosa che a noi piaceva di più e questo probabilmente è la spiegazione di fondo [della cancellazione]”.
La speranza di un salvataggio (come Skam)
Bessegato chiude, però, con un tocco di speranza, frutto anche della sua esperienza passata su un’altra serie tv. “Avevamo scritto una terza stagione che a me piaceva molto, secondo me chiudeva veramente bene la storia e per adesso almeno non ci sono le condizioni per raccontarvela. Ma chiudo con una piccola speranza: cinque anni fa sembrava che Skam Italia fosse morta dopo la terza stagione. Invece poi è successo qualcosa e non solo è ripartita, ma ha sfondato, dopo tre stagioni in cui, anche lì, non sembrava che si potesse sfondare. A volte le serie resuscitano… Non sappiamo e non possiamo dire quello che succederà: noi sappiamo cosa raccontare nella terza stagione, quindi magari un giorno ci saranno le condizioni… Mi piace pensare che sia un arrivederci e che non sia un addio”.
In effetti, Skam Italia (creata e diretta sempre da Bessegato), dopo tre stagioni su TimVision sembrava destinata alla cancellazione. Ai tempi intervenì Netflix, che prima co-produsse la serie con TimVision e poi l’acquistò per produrre delle stagioni proprie.
La potenza mediatica di Netflix, associata a una maggiore attenzione per temi legati alle generazioni più giovani e affrontati senza mezzi termini, ha aiutato Skam Italia non solo a diventare un cult, ma a rilanciarsi per poter durare a lungo.
Un percorso che potrebbe intraprendere senza difficoltà anche Prisma: la fan base c’è, il racconto anche. Quel che manca è un distributore, che ci metta le finanze necessarie per dare il via alla produzione di Prisma 3. È inevitabile che il pensiero vada proprio a Netflix, che con l’accoppiata Skam/Prisma potrebbe avere tra le mani due prodotti attenti ai giovani ma anche maturi. Bessegato spera in qualche passo avanti e, con lui, tutti noi che abbiamo amato il suo lavoro e quello del cast di Prisma, con buona pace di Prime Video.